IL NANO ASSASSINO
Testo di Sandro Glavina – Musica di Gianfranco Troiano
Voi che ascoltate questa canzone
è giusto sappiate che in questa occasione,
non è De Andrè che ha scritto ‘sti versi
che sembran vicini, ma sono diversi.
Presero il nano in un campo di grano,
Bocca di Rosa piantò il tulipano,
quel triste mattino il nano davvero
andava nei campi per abbattere un pero.
Usò la sua accetta nel modo sbagliato
e invece del pero colpì Pier soldato,
o derelitto che orrendo delitto,
il nano scappò in un campo vicino.
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Ma venne visto da un mare gente
pronta a chiamare la polizia,
disse un pastore: “ha ucciso un sergente
è un nano assassino, è sparito nel campo”.
disse il questore: “Non avrà scampo”,
mandò venti agenti con mitra e pistole,
il nano bloccarono in mezzo alle aiuole,
lo ammanettarono alla luce del Sole.
Portato in caserma per fare il verbale
Il nano gridava: “Non volevo far male”,
non fu creduto, vent’anni si prese,
anche il processo fu a sue spese.
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Ma cosa c’entra Bocca di Rosa ?
Non era sua amante, non era sua sposa,
infatti non era nemmeno presente
quando quel nano uccise il sergente.
Bocca di Rosa in quel momento
aveva daffare con l’olandese
lui debitore dal primo del mese
non la pagava le liete ore.
Bocca di Rosa si era stancata
di dare la cosa senz’esser pagata,
così al tulipano, in modo garbato,
chiuse la porta e fu congedato.