Il testo di questa canzone è, in gran parte, autobiografico: le donne con la borsa della spesa, il rumore del treno, la bella Elisa, ecc. fanno parte di un periodo della mia vita, purtroppo, ormai lontano quando i giovani speravano di poter cambiare in meglio il mondo in cui vivevano scendendo nelle piazze. A volte, in nome di un ideale, si sacrificava anche l'amore.
Una fontana in mezzo a un cortile
e dei palazzi di tutta brava gente
alle finestre due gerani e panni stesi
e in una gabbia un canarino che cantava
Le donne con la borsa della spesa
e i ragazzini giocavano a campana
passava poi sbuffando un lento treno
e intanto un vecchio un po’ curvo camminava
Il tempo sai passava e non passava
in quella casa lassù al quarto piano
e io contavo i gatti nel cortile
mentre al balcone la bella Elisa si affacciava
I sogni erano solo in bianco e nero
e le parole si rincorrevano leggere:
farò, farai, chissà se poi domani…..
può darsi che…vedrai che cambierà
Poi venne l’ora di far giustizia in terra
vivere o morire per un’idea soltanto
lei camminava dietro a una bandiera
mentre i capelli le scompigliava il vento
Io ripensavo a quando mi diceva
mi piaci sai, mi piaci da morire
ma ora il tempo non è di far l’amore
meglio lottare per una nuova società
Col tempo io l’ho dimenticata
mandando giù più di un bicchier di vino
ma la morte le camminava al fianco
e un giorno poi qualcuno l’ha ammazzata
Gli anni son volati via veloci
in quella casa lassù del quarto piano
io conto ancora i gatti nel cortile
ma in quel balcone c’è solo un fiore e nulla più
C’era qualcuno che lottava per un sogno
per dare pane a chi pane non ne ha
una ragazza che si chiamava Elisa
che mi diceva poi vedrai che cambierà