Il pianeta Nevolias era fuori dalla gabbia del tempo. Luci bluastre e luci rossastre lo illuminavano alternandosi senza ciclicità e mai la notte lo oscurava. Anche l’alternanza e la durata delle stagioni era del tutto casuale. Gli esseri viventi erano di varie specie, indistinguibili tra animali e vegetali, tanto che alcune erano sia l’una che l’altra. Erano tutti dotati di grande intelligenza e soprattutto erano capaci di rinnovare la propria energia vitale senza conoscere la morte biologica e quella interiore. Un fenomeno casuale, inatteso, interruppe l’aleatoria alternanza delle radiazioni cromatiche, e dal rosso e dal blu si generò la luce violetta. Gli esseri-scorpioni, irradiati dal viola, crebbero a dismisura e divennero dominanti. Con il loro veleno uccisero gli altri esseri e li divorarono. La rottura degli equilibri vitali, indusse ben presto gli scorpioni a uccidersi anche tra loro. I pochi scorpioni superstiti temendo la morte si rifugiarono nel sottosuolo di Nevolias, ma furono egualmente destinati a morire per mancanza di luce. Dalla decomposizione dei loro corpi si originarono dei germogli vitali in grado di scavare e perforare la terra, per giungere sulla superficie di Nevolias. La luce nel frattempo da viola si era fatta di un caldo colore arancione e la potenza radiante di quella luce fece si che i germogli si trasformassero, attraverso varie mutazioni, in esseri bipedi e con sembianze simili a quegli esseri che sul pianeta terra vengono chiamati Uomini. La luce arancione si alternava con il buio, la vita si estingueva con la morte, la ciclicità dei fenomeni dette origine al “Tempo Definito”. Gli Uomini di Nevolias, diversamente intelligenti tra loro, divennero schiavi del tempo. La maggior parte degli uomini divennero frenetici, svolgendo le loro attività quando l’arancione illuminava Nevolias e si addormentavano al sorgere del buio. Nacquero sentimenti come l’odio e l’invidia, atteggiamenti tra i quali predominavano la competizione e la prevaricazione. Alcuni uomini saggi non caddero nella voragine delle debolezze umane e resisi conto che la salvezza degli abitanti di Nevolias era possibile solamente con la distruzione del Tempo, crearono un enorme masso che venne denominato “l’Uovo Cosmico”. Il masso fu fatto orbitare attorno al pianeta Nevolias e le sue potenti radiazioni verdi furono in grado di annullare gli effetti della luce arancione. La luce arancione fu debellata e con essa la concezione e gli effetti del Tempo. Il verde brillante riportò Nevolias al “tempo in cui il tempo non esisteva” e irradiati dal verde, gli esseri-uomini mutarono in uomini-pianta capaci di rinnovare ed accrescere pacificamente la loro energia vitale come al “tempo del non-tempo”.
Cover Design : L'UTERO DEL TEMPO ( opera di Sandro Glavina)