Noi che "inventiamo" parole qualche volta narriamo di noi e qualche volta narriamo di altri; ma sempre narriamo. Siamo tutti un po' menestrelli; alcuni, i più bravi, da "centro", altri -come me- da "periferia".
Buon ascolto e grazie a Pino che ha saputo vestire di musica e voce questo mio piccolo testo.
MENESTRELLO DI PERIFERIA
Sono un piccolo poeta da due lire
che canta un mondo umile, ma vivo.
E dico ciò che sento giusto dire
anche se spesso sbaglio il congiuntivo.
Non ho pretese d’immortalità
ne quella di finire sui rotocalchi
Mi bastano gli amici che oggi ho qua
anche se non mi ascoltano dagli spalti.
Un poeta da due lire:
da osteria.
Canto di gente sincera
di periferia.
Un poeta senza gloria
da cose sciocche
Un menestrello senza storia:
un “due di picche”
Però con le parole so graffiare;
so dire pane al pane e vino al vino.
Con le parole so parlare d’amore
e far felice lei che mi è vicino.
Da cent’anni cammino in questo mondo
senza poter quietar l’anima mia.
Oggi mi fermo, canto e non mi arrendo;
io, menestrello di periferia
Un poeta da due lire:
da osteria.
Canto di gente sincera
di periferia.
Un poeta senza gloria
da cose sciocche
Un menestrello senza storia:
un “due di picche”
ORCHESTRA
Sono un menestrello strano,
senza gloria ,
e non parlerà di me
certo la storia.
Quel che vi ho raccontato
è l’ultima...... mia bugia