UN MINUTO

franco-galateo ha scritto il 17.01.2019 ore 11:44
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SCHELETRI NELL'ARMADIO

Avere uno scheletro nell’armadio” è fra le metafore più usate sia nella lingua scritta che in quella parlata e denota una tendenza tipica del linguaggio (specialmente di quello letterario) di associare menzogna e inganno con immagini terrifiche, in questo caso lo scheletro. L’espressione indica il tenere nascosto agli occhi altrui un comportamento o un fatto verificatosi nel passato che potrebbe essere oggetto di disapprovazione o fonte di danneggiamento della propria reputazione. Immaginatevi poi, chi di scheletri l’armadio ne ha zeppo, se può dormire sonni tranquilli o meno…Poi oltre alla voce della coscienza, anche le zanzare, un materasso scomodo, i rumori provenienti dalla strada rendono il sonno difficile nel cuore della notte. E se ancora non bastasse, anche gli incubi fanno la loro parte. L’opera musicale dei Frasan Galaglav rappresenta tutto ciò. Proprio perché si tratta di un’opera, alcuni passaggi sono più volte ripresi, a tratti fanno da sfondo, a tratti sono in primo piano, con variazioni ed intrecci, poiché anche il sonno è fatto di cicli. Si inizia dal non certo inquietante ambient “Tramonto in poi” che farebbe presagire sonni tranquilli, e dopo il “Primo sogno” sostanzialmente sereno (potrebbe essere un bel jingle per qualche pubblicità di materassi), si comincia a cogliere una certa tensione nel ritmo ossessivo di “Meditando” che rasenta atmosfere acid-psichedeliche infarcite da spezie orientali. Sconvolge parecchio la zanzara elettronica che fluttua per più di sei minuti nel quarto brano, precedendo il pungente “Letto di paglia” dove contrastanti trame melodiche e tormenti elettronici si sovrappongono. “Clausure” è una bella fusione tra  pads elettronici e melodie quasi classiche eseguite del flauto. Il brano, nella parte finale, sfocia in un “reprise” dove flauto e moog duettano. Inquietanti rumori concreti, squilli, meccanismi ticchettanti ed una musica che ben si presterebbe come colonna sonora per un thriller si amalgamano efficacemente per dare vita ad un lungo “Incubo” (il settimo brano, il più lungo dei dodici che compongono l’opera). Usciti dall’incubo si incappa in qualcosa di “Sconcertante” che in verità fa meno paura ad ascoltarlo che non ad immaginarlo, considerato il titolo. Dall’architettura informale elettronica della prima parte, Sconcertante evolve infine verso i profumi d’oriente. Poi “Un minuto” (esatto) di quasi-jazz serve a rompere la tensione, prima di entrare nelle trame simil-stockhauseniane di “Agitazioni” che mettono in evidenza la forte passione dei Frasan Galaglav per la musica contemporanea. Bizzarro è il pezzo “Cose da cinema” che non va tanto raccontato per non rovinare le sorprese riservate agli ascoltatori. Quasi un ritorno alla “normalità” avviene con il conclusivo ambient “Finalmente” che funge da eustress sul non leggero “peso” dell’opera realizzata dal duo che interagisce a “distanza”  e che si fregia anche della partecipazione

Frank Asio ( Eventi Jazz)

Ideazioni musicali, arrangiamenti, esecuzioni a cura di:

Franco Galateo e Sandro Glavina

E con la straordinaria partecipazione di LunarMan al flauto DAL VIVO

Prodotto da MITS (Musica Interattiva Totale Sperimentale)

Commenti

Vecchio utente ha scritto il 17.01.2019 ore 12:57

Good performance of the piano ( the part I prefer), I would have liked it longer....

horst-d ha scritto il 17.01.2019 ore 16:56

Very short, but recognizable aks jazz😊👍❤️♪♪♪

best regards Horst😎
🙈🙉🙊🍀🍀🍀

Revival ha scritto il 17.01.2019 ore 18:01

🎼🎹

Ganfo ha scritto il 18.01.2019 ore 11:20

Ciao Franco,

Ottimo piano con sfumature Jazz.

Ganfo 😎

TrishM ha scritto il 21.01.2019 ore 07:10

quite different than most of your previous offerings but I like the jazz vibe. As others have said.....a bit short and the ending was abrupt.

 

dan-t ha scritto il 21.01.2019 ore 10:22

Bonjour Franco ....

A good prelude for a jazz orchestration, which requires a continuation, certainly ... not to leave us on our hunger.

Dan

Sandro_Glavina_Channel ha scritto il 24.01.2019 ore 03:25

contestualmente eccellente e molto creativo

Sandro Glavina is an italian composer, named L'Uomo e L'Ombra. The choice of the name derives from the title of the album "L'uomo e l'ombra" of the band "Abstract Music Nuova Esistenza", an experimental group founded by Sandro Glavina together with his friends in the mid-70s.

In the period 2009-2022, L'Uomo e L'Ombra has done 84 albums. The compositions of Sandro Glavina are partly influenced by progressive rock. Sandro has developed a personal style with many experimentations and actualizations. He offers music beyond borders by intertwining different styles in crossover with each other. Prog, psychedelia, classical, post-rock, jazz, pop are some of the influences that dissolve in ambient atmospheres, citations of contemporary music and minimalist nuances. Sandro Glavina aka L'Uomo e L'Ombra plays the music using VSTI synthesizers, keyboards and adds some loops. Sandro isn't a professional musician, composes and plays music just for fun, but his works reach a good outcome, pleasant to listen. L'UOMO E L'OMBRA

https://www.jamendo.com/artist/495948/l-uomo-e-l-ombra/albums

https://www.reverbnation.com/luomoelombra/songs

https://www.facebook.com/luomoelombra/

   

Pat_02 ha scritto il 28.01.2019 ore 19:24

Amo l'amico,

Già il pianoforte, bellissimo !!! e poi la punta del Jazz, ma che peccato che sia così breve,

in ogni caso apprezzo molto questo breve pezzo, il cappello dell'artista, è lo stesso stile che mi piace improvvisare al pianoforte e nello stile "Jazzy"

Amicizie.

Patrick

J'adore l'ami,

Déjà le piano, superbe !!! et ensuite la pointe de Jazz, mais quel dommage que ce soit aussi court,

en tout cas j'apprécie beaucoup ce court morceau, chapeau bas l'artiste, c'est tout à fait aussi le style que j'aime improviser au piano et dans le style "Jazzy"

Amitiés.

Patrick